Stai avviando la tua start up? Hai bisogno di un finanziamento?

Quando si avvia una startup il principale problema è trovare i soldi, chi finanzia la tua idea? Per quanto quest’ultima possa essere innovativa e coerente alla domanda di mercato, la situazione è quasi sempre la stessa: mancano i capitali. Necessari, per far decollare e sostenere le spese del team, di ricerca e sviluppo, di marketing, di produzione, commercializzazione ecc. Per di più, la congiuntura economica negativa del 2023 che si trascina da ormai qualche anno e alimenta un clima di sfiducia e un ristagno dei mercati, rende la questione ancora più ostica.

Diventa così sempre più importante per gli aspiranti startupper, essere attenti e aperti a tutte le opportunità, conoscere le alternative a disposizione ed essere aggiornati sulle novità, perché le possibilità di finanziamento per startup ci sono, e sono tante. Queste alternative possono essere sfruttate tutte allo stesso tempo, infatti una startup può finanziarsi con più strumenti contemporaneamente, o fare un piano di finanziamenti successivi con fonti diverse. Le combinazioni sono illimitate.

Per evitare di avere garanzie, in una fase iniziale, una startup potrebbe decidere di fare bootstrapping, cioè puntare sull’autofinanziamento, e/o sulle 3F (Family, Friends, Fools).

Per iniziare: il supporto alle startup

Una startup nella fase embrionale, potrebbe avere bisogno di un supporto organizzativo, per questo è possibile rivolgersi ad incubatori/ acceleratori di startup. I primi si occupano delle idee delle startup, aiutando ad organizzare il business, verificando e fornendo competenze e strumenti. Non si occupano direttamente di procedere con le richieste di finanziamento, ma spesso danno accesso referenziato a potenziali canali di finanziamento. Mentre l’acceleratore di startup fornisce supporto strategico, tecnico e finanziario, investendo direttamente con capitale di rischio.

Quali sono le possibilità di finanziamento per le startup?

  1. Quando una startup passata la fase iniziale si consolida, può provare a farsi finanziare da investitori di professione: i business angels. Di solito si tratta di manager o imprenditori che lavorano da liberi professionisti e dispongono di capitali privati, competenze, contatti e li investono in startup che ritengono promettenti. In cambio, però, richiedono voce in capitolo in mole delle scelte della società e possono anche porre dei veti.
  2. Il canale di finanziamento più tradizionale di un’impresa è la banca. Con il tempo, però, è diventato sempre più difficile per le aziende nei primi anni di vita ottenere prestiti bancari e farlo a condizioni sostenibili e in tempistiche utili. Le startup e le Pmi innovative hanno un’opportunità in più in questo ambito: i prestiti bancari garantiti fino all’80% dallo Stato tramite Medio Credito Centrale (MCC), che pongono in una posizione molto più favorevole nei confronti delle banche. In questo caso è fondamentale verificare le condizioni poste dalla banca, i tassi di interesse ecc.
  3. I fondi di venture capital sono specializzati negli investimenti in startup ad alto potenziale, a cui forniscono non solo capitale, ma anche una guida operativa, con competenze, professionalità ad hoc ed un vasto network. Rispetto agli acceleratori, si dedicano a startup a uno stadio più avanzato e investono in cifre molto più elevate. Tutto questo corrisponde ad una parziale perdita di controllo sulla propria startup, la cui entità è da verificare nei termini dell’accordo.
  4. La finanza agevolata è fatta di bandi, contributi a fondo perduto, premi, incentivi per lo più statali, finalizzata a sostenere e stimolare l’attività imprenditoriale. I bandi e contributi sono attivati a livello provinciale, regionale, nazionale o europeo da vari enti e permettono di ottenere finanziamenti a tasso agevolato o a fondo perduto se si rispettano i requisiti prestabiliti.

Il crowdfunding: un grande alleato per la tua startup

Questa alternativa merita un proprio paragrafo, perché la strada più innovativa per finanziare startup è il crowdfunding nelle sue diverse accezioni. E’ uno strumento molto più accessibile rispetto agli altri canali dal punto di vista della “selezione all’ingresso”, garantisce tempi molto più rapidi e un ritorno non solo economico ma anche di visibilità, di processo, di marketing, di network. Le tipologie ormai sono numerose e in grado di soddisfare tutte le esigenze:

    • Equity crowdfunding, per un finanziamento sotto forma di capitale di rischio con una pluralità di investitori (crowd) che diventano soci;
    • Lending crowdfunding, per un finanziamento sotto forma di prestito che permette di avere liquidità in tempi brevi a fronte del pagamento di interessi agli investitori;
    • Crowdbridge®, per un finanziamento “ponte” in modalità lending in attesa di un’entrata finanziaria futura ma certa;
    • Crowdre, per un finanziamento specificamente di ambito progetti Real Estate.

Alle varie opzioni descritte sopra, può essere aggiunto il reward crowdfunding, che esula dal perimetro del crowdinvesting ma può essere molto utile per le startup che vendono prodotti, perché consente di sottoporre questi ultimi a una validazione di mercato mentre si raccolgono i capitali per svilupparli. Se le persone target del prodotto sono disposte a finanziarne la produzione, allora c’è mercato per quel prodotto.

Le potenzialità del crowdfunding non finiscono qui, perché esso può diventare anche uno strumento che lavora in sinergia con altri canali di finanziamento: la mappa delle possibilità di finanziamento per una startup è ampia e articolata e saper sfruttare ogni percorso fino in fondo è un vero e proprio vantaggio competitivo.

Come hai potuto leggere, le strade per farsi finanziare nel 2023 sono davvero tante. Hai una startup o una PMI innovativa e vuoi raccogliere capitali in crowdfunding? Prenota un appuntamento gratuito scrivendo a info@direzioneafc.com.

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